Trattamenti Chirurgici

L’incidenza delle neoplasie del colon retto sono in costante aumento nei paesi occidentali, nonostante la prevenzione eseguita con colonscopie. La chirurgia rappresenta il trattamento curativo di scelta, tranne nei casi di tumori del retto prossimi al canale anale, per i quali la chirurgia si fa precedere da un periodo di chemioterapia e radioterapia. Anche il paziente con metastasi a distanza non viene trattato immediatamente dal chirurgo, tranne in caso di complicanze, quali emorragia e occlusione. Indipendentemente dalla sede e dalle dimensioni della neoplasia, l’intervento è possibile con tecnica laparoscopica nella gran parte dei casi.

Secondo studi controllati, le percentuali di guarigione dopo chirurgia colorettale laparoscopica sono identiche agli esiti ottenuti con la chirurgia tradizionale. È, inoltre, dimostrato che l’approccio mininvasivo consente una minore durata della degenza, un minor dolore post operatorio, una più rapida ripresa della deambulazione e dell’alimentazione, nonché una minor perdita ematica intra-operatoria.

Per quanto riguarda il cancro del retto, la laparoscopia migliora la visuale nelle porzioni più distali della pelvi, consentendo di eseguire, dopo chemioterapia e radioterapia, un intervento radicale con conservazione delle strutture del canale anale.
diverticoli del colon rappresentano una estroflessione dello strato interno della parete intestinale attraverso un difetto dello strato muscolare. Sono in rapporto all’invecchiamento, ma anche, e soprattutto, a condizioni funzionali di spasmo: il cosiddetto colon irritabile. I diverticoli possono essere presenti in qualsiasi tratto colico, anche se la loro sede elettiva è il tratto terminale del colon discendente ed il sigma, dove la muscolatura intestinale esercita una maggiore pressione.

Le complicanze che identificano l’insorgenza della cosiddetta malattia diverticolare sono rappresentate da: infiammazione con infezione ed ascesso, perforazione ed emorragia. Il trattamento medico conservativo è assai spesso efficace nel controllare le complicanze, tranne in caso di perforazione. La scelta chirurgica è riservata ai casi di insuccesso della terapia medica o di grave alterazione della qualità di vita del paziente per l’accentuazione delle crisi acute o per l’alterazione della parete intestinale fino alla riduzione di calibro, cioè la stenosi. Gli evidenti vantaggi in termini di recupero post-operatorio portano a preferire anche in questi casi la laparoscopia.

In alcuni casi, a causa della particolare tenacia delle aderenze create dal tessuto infiammato, è necessario eseguire una incisione di servizio a livello pelvico per completare l’intervento. Raramente, persino in condizioni di emergenza, eseguiamo un ano artificiale temporaneo di protezione.

Prof. Paolo Barillari

Specialista in chirurgia generale / robotica